DIMEZZATA IN 20 ANNI LA MORTALITÀ INFANTILE

14.09.2013 15:02

Giustizia e Diritti umani

Sono Bangladesh, Etiopia, Liberia, Malawi, Nepal e Tanzania i paesi che hanno compiuto più progressi nella lotta contro la mortalità dei bambini con meno di cinque anni: lo sottolinea il Fondo dell’Onu per l’infanzia (Unicef), in un rapporto che fa il punto sul periodo compreso tra il 1990 e il 2012.

Secondo lo studio, in questo arco di tempo i cinque paesi più virtuosi al mondo sono riusciti a ridurre il tasso di mortalità infantile di due terzi. In questo modo hanno raggiunto con alcuni anni di anticipo il quarto Obiettivo del millennio, relativo alla tutela della salute dei più piccoli.

Questi progressi si inseriscono in un contesto globale in miglioramento. Se nel 1990 i decessi di bimbi con meno di cinque anni erano stati circa 12 milioni e 600.000, nel 2012 hanno di poco superato la metà, sei milioni e 600.000.

Nello studio, d’altra parte, si ribadisce la necessità di un impegno globale più forte. In assenza di ulteriori miglioramenti, in particolare nell’accesso all’acqua potabile, nel contrasto alla malaria, nella diffusione dei vaccini e nei programmi di aiuto alimentare, a causa di malattie curabili nei prossimi 15 anni rischiano di morire circa 35 milioni di bambini. I rischi maggiori continuano a essere rappresentati da malaria, polmonite, diarrea e malnutrizione. A preoccupare è poi il ritardo di alcune regioni. Se nell’Africa orientale e meridionale i progressi sono stati tangibili, nell’area occidentale del continente la situazione è rimasta pressoché invariata. (misna.org)

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