Non solo ecologia, dobbiamo aggiungere la solidarietà!

20.09.2014 15:57
 

Grazie a una simulazione matematica, un gruppo di ricercatori reinterpreta la storia umana: le civiltà sono crollate sempre per lo sfruttamento troppo intenso delle risorse associato ad eccessiva diseguaglianza sociale. Per evitare il collasso ambientale ed economico bisogna ridurre le disparità economiche, bloccare il consumo di risorse non rinnovabili e rallentare la crescita demografica.

Nel 1972 ricercatori del MIT coordinati da Donella e Dennis Meadows, usarono per la prima volta un computer per anticipare il futuro dell’umanità, tramite un modello matematico, chiamato World3, che simulava le dinamiche e le interazioni fra popolazione, produzione industriale e agricola, inquinamento e sfruttamento delle risorse naturali. I risultati, sintetizzati nel libro “The limits of growth” (tradotto erroneamente in italiano con il titolo “I limiti dello sviluppo” da Mondadori), furono sconvolgenti: se l’umanità avesse continuato a sfruttare le risorse naturali ai ritmi di allora e a riempire il mondo di inquinanti, sarebbe prima o poi andata incontro a un collasso della produzione di cibo e beni industriali e poi della popolazione, intorno ai primi decenni del XXI secolo. L’idea che l’economia potesse crescere all’infinito, veniva per la prima volta messa in dubbio da un gruppo di scienziati, non da mistici apocalittici o politici di idee egualitarie e pauperiste. Il che scatenò reazioni non proprio benevole verso i Meadows e l’attendibilità del loro lavoro.

Oggi, mentre il mondo cerca di uscire da una profonda crisi economica (che peraltro alcuni vedono proprio come un primo sintomo del collasso annunciato da World3), ripetendo come una litania “Crescita, crescita, crescita” arriva un nuovo modello matematico dell’interazione fra umanità e pianeta Terra, chiamato HANDY (‘Human And Nature Dynamical’ model), che avverte come una crescita senza limiti non sia la ricetta migliore per salvarci, ma anzi una strada per aggravare le cose.

Scrive di questo Alessandro Codegoni, giornalista scientifico che collabora con qualenergia.it. Nel suo articolo “Diseguaglianza + consumi non rinnovabili = collasso” illustra i risultati della ricerca sul modello HANDY.

La ricetta che ne risulta è la seguente: ridurre le disparità economiche (sia all’interno sia fra le nazioni), bloccare il consumo di risorse non rinnovabili, sostituendole con risorse rinnovabili estratte a un livello sostenibile e fare di tutto per rallentare la crescita demografica.

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